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A Malta la famiglia resiste   versione testuale
Resi noti i risultati del questionario in vista del Sinodo. Monsignor Grech: “Rassicurati, rimaniamo vigili”


“Sorpresi”, ma rassicurati. Così i vescovi maltesi si definiscono all’indomani dei risultati del sondaggio in preparazione al Sinodo di ottobre sulla famiglia, secondo quanto riferito dal Sunday Times di Malta. I risultati mostrano che il 70 per cento dei maltesi vive secondo gli insegnamenti della Chiesa a proposito di vita familiare, anche se il 44,3 per cento trova faticoso seguirli. “È una fotografia della realtà e devo ammettere che mi colloco anche io in quel 44,3 per cento”, ha dichiarato Mario Grech, vescovo di Gozo.

Settemila le risposte ricevute, dalle quali emerge che quasi il 50 per cento dei maltesi mette in pratica gli insegnamenti della Chiesa sul controllo delle nascite, il 62,5 per cento considera il matrimonio come l’unione indissolubile tra un uomo e una donna con l’obiettivo della procreazione. Ancora, il 43 per cento si dice addolorato per l’impossibilità di concedere i sacramenti alle coppie di divorziati risposati, ma solo il 17,2 per cento ritiene che dovrebbe essere loro consentito, mentre il 28,7 per cento delle coppie di conviventi dichiara di sentirsi compresa da Dio, ma non dalla Chiesa. Prega insieme in famiglia il 62,1 per cento degli intervistati, il 65,2 va a messa e il 53,1 per cento lo fa spesso, ma The Times evidenzia che la partecipazione alle celebrazioni eucaristiche è scesa del 10 per cento rispetto al censimento del 2006. “Ci aspettavamo peggio, consideriamo queste cifre consolanti”, ha dichiarato monsignor Grech, “ma dobbiamo restare prudenti di fronte allo tsunami culturale che la società si trova ad affrontare, dal divorzio alle unioni omosessuali: occorre rimanere vigili”
 
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