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Gli occhi brillanti di un giovane soldato   versione testuale
Cronache dalla Siria/1


X è un ragazzo siriano cristiano di 25 anni, da 5 anni è nel servizio militare obbligatorio per difendere il suo popolo, un ragazzo bello, intelligente; poi però la vita qualche volta ti fa fare le cose che non vuoi.
 
Arriva da noi vestito da militare con un sorriso bellissimo e i suoi occhi che brillano. Dopo la cena con tutto il focolare, mi racconta, a tu per tu, come vive ogni giorno sul fronte, dove da un attimo all'altro ti incontri con la morte. A un certo punto mi guarda fissa negli occhi e mi dice "Non ho paura di morire, perché Gesù è morto per noi. «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia volontà, ma la tua».
Mi sono commossa profondamente, e dentro di me mi dico: questa è la fede cristiana, questa è la nostra fede, chi crede in Gesù ha la vita eterna. Che testimonianza! Mio Dio!
Mi racconta che, ogni giorno, prima di fare qualsiasi passo, pensa: "ma con questo passo quanti potrebbero morire; sento che Dio mi guida.”
“Non mi importa cosa mangiamo, - continua il giovane - cosa beviamo (anche se si sa che si mangia male) neanche se fa freddo; l'importante è che stiamo tutti bene dentro perché abbiamo la fede e la nostra fiducia in Gesù è grande. Verrà il giorno che torneremo a casa, per stare con la famiglie, con la testa alta, con la speranza che questo disastro che è caduto su di noi e sul nostro popolo finirà. Ci sembra che Dio stia provando la nostra fede in lui e nella vita eterna, facendoci vivere tante virtù come la pazienza, la perseveranza; speriamo che in ogni difficoltà che si aggiunge davanti a noi la nostra fede si rinforzi, e cosi possiamo vincere il male".
Non posso nascondere che non ho dormito quella notte, pensando a lui, all'assurdità della guerra.
Il mattino mi sono svegliata con un pensiero: tutto il mondo deve sapere che essere cristiani costa anche la vita, ma la fede ti porta a testimoniarla nonostante la morte.
Che Dio ci ascolti e che questa guerra finisca al più presto.
Alziamo le mani, preghiamo e gridiamo: vogliamo la pace, vogliamo vivere senza guerra.
 
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