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Il buio sconfitto   versione testuale
In un volume il racconto di cinque relazioni speciali tra eros e amicizia spirituale


Cinque storie d’amore, di amicizia e di collaborazione, per dimostrare che le relazioni affettive tra un uomo e una donna accompagnano i protagonisti lungo un percorso di ascesi e di assimilazione allo stile di vita dell'amore altruistico. Sono quelle raccontate da Attilio Danese e Giulia Paola Di Nicola ne “Il buio sconfitto. Cinque relazioni speciali tra eros e amicizia spirituale”, (Effatà Editrice).
 
 
Charlotte Baudouin e Charles Péguy, Raïssa Oumançoff e Jacques Maritain, Francesca Romani e Alcide De Gasperi, Mya Salvati e Igino Giordani, Adrienne von Speyr e Hans Urs von Balthasar: ecco i protagonisti del volume, nato, spiegano gli autori, “dalla curiosità e dall’ammirazione per il modo in cui alcuni sposi hanno vissuto l’amore reciproco assecondando il richiamo dell’attrazione e al contempo impegnandosi in un cammino comune verso la perfezione dell’amore fedele, donativo, casto, a seconda che sia carnale o solo spirituale, come nel caso di Adrienne von Speyr e Hans Urs von Balthasar”. Riflettori puntati, quindi, sulla relazione di coppia in tutte le sue sfaccettature: in alcune delle storie narrate l’amore è stato suggellato dal sacramento e si è espresso nelle effusioni dell’intimità sponsale, in altre è rimasto legato a vincoli civili difesi come sacri (significativa provocazione profetica, da ripensare dopo l’esortazione Amoris laetitia), oppure celato nel segreto di una prossimità misteriosa alimentata dal pudore e dalle circostanze, in altre ancora ha sperimentato in fasi diverse sia l’esperienza dell’unità corporea che quella dell’astinenza. In altre, infine, è stato custodito nel sacrario della reciprocità delle coscienze, in cui lei e lui hanno riconosciuto il sussurro dello Spirito che unisce oltre i legami corporei e gli schemi istituzionali (von Balthasar e von Speyr). Fil rouge la fede che, lungi dal limitare l’amore, lo ha più profondamente radicato, purificato ed eternizzato, anche quando sembrava offeso e ferito a morte.
 
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