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A che ora moriremo?   versione testuale

 Ci è giunta, accorata, la lettera natalizia di Mons. Samir Nassar, Arcivescovo Maronita di Damasco. Non servono commenti, solo preghiera e viva partecipazione.
 
Tra Natale e la tempesta, la famiglia siriana è presa fra le tenaglie… Da un lato il canto degli angeli per la Pace e dall’altro una tempesta spietata…
La tempesta selvaggia e crudele propone:
-          La morte sotto le bombe
-          Le pallottole dei franchi-tiratori
-          Le auto-bombe
-          Il rapimento e il riscatto
-          L’insicurezza delle strade
-          L’inflazione e ogni genere di carenze
-          L’embargo e il soffocamento dell’economia
-          La vita da nomadi senza tetto
-          L’anno scolastico perduto, le scuole chiuse…
-          Vivere senza abiti caldi né riscaldamento
-          Morire lontano dai genitori, dalla parrocchia e dalle sepolture familiari
-          Senza lavoro né risorse, aspettando una incerta elemosina
Questa litania interminabile di sofferenze e di miserie si prolunga ogni giorno dinanzi al silenzio del mondo. Anche gli aiuti umanitari arrivano soltanto ad una minoranza dei milioni di rifugiati e delle famiglie sinistrate abbandonate alla loro triste sorte.
            Dinanzi a questa crisi senza via di uscita e senza pietà, la famiglia siriana sopporta da sola i suoi pesanti fardelli e si volge verso il divino presepio per trovare rifugio presso la Santa Famiglia, pregando in silenzio e ascoltando la sinfonia degli Angeli:
            Gloria a Dio… e pace sulla terra…
            Sentendo le bombe precipitare sul quartiere, un bambino di quattro anni stretto a sua madre con le lacrime agli occhi, l’interrogava tutto il giorno: Mamma a che ora moriremo?
            Divino Bambino, Re della pace… Abbi pietà…
            Natale 2012
Samir Nassar
Arcivescovo Maronita di Damasco
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