Torna in Home Page
 HOME ITA » Archivio » Incontri ed eventi istituzionali » Incontri Mondiali delle Famiglie » II Incontro Mondiale del Santo Padre con le Famiglie (Rio de Janeiro, 4-5 ottobre 1997)  » Catechesi preparatorie » Prima Catechesi    

Prima Catechesi   versione testuale
 
La Famiglia, frutto della reciproca donazione coniugale
 
 
1. Canto iniziale
2. Recita del Padre Nostro
3. Lettura della Bibbia: 1 Cor. 6, 15-18.
 
"Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai! O non sapete voi che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? I due saranno, è detto, un corpo solo. Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà all'impudicizia, pecca contro il proprio corpo".
 
4. Lettura del Magistero della Chiesa
 
Creando l'uomo e la donna a sua immagine, Dio, che è amore, ha iscritto in essi la vocazione e conseguentemente la capacità e la responsabilità dell'amore e della comunione. L'amore è pertanto la vocazione fondamentale e innata di ogni essere umano.
 
La famiglia è stata sempre considerata come l'espressione prima e fondamentale della natura sociale dell'uomo ed ha la sua origine nella comunione coniugale o "alleanza", per la quale l'uomo e la donna "si donano e si accettano reciprocamente".
 
Così quindi la sessualità, mediante la quale l'uomo e la donna si donano l'uno all'altra con gli atti propri ed esclusivi degli sposi, non è qualcosa di puramente biologico, ma riguarda l'intimo nucleo della persona umana come tale. Essa si realizza in modo veramente umano, solo se è parte dell'amore con cui l'uomo e la donna si impegnano totalmente l'uno verso l'altra fino alla morte. La donazione fisica totale sarebbe un inganno se non fosse segno e frutto di una donazione in cui sia presente tutta la persona, compresa la sua dimensione temporale; se la persona si riservasse qualcosa o la possibilità di decidere in altro modo riguardo al futuro, non si donerebbe totalmente.
 
L'unico "luogo" quindi che rende possibile questa donazione totale è il matrimonio, cioé il patto d'amore coniugale o consenso cosciente e libero, con cui l'uomo e la donna accettano la comunità intima di vita e amore, voluta da Dio stesso (cfr. Gaudium et spes, 48) che solo sotto questa luce manifesta il suo vero significato.
 
L'istituzione matrimoniale non è un'ingerenza indebita della società o dell'autorità né l'imposizione estrinseca di una forma, bensì l'esigenza interiore del patto d'amore coniugale che si conferma pubblicamente come unico ed esclusivo, affinché sia vissuta così la piena fedeltà al disegno di Dio Creatore. Questa fedeltà, lungi dal diminuire la libertà della persona, la difende contro il soggettivismo e il relativismo, e la rende partecipe della Sapienza creatrice.
 
La totalità richiesta dall'amore coniugale, corrisponde anche alle esigenze di una fecondità responsabile, che, orientata a generare una persona umana, supera per sua natura l'ordine puramente biologico e tocca una serie di valori personali, per la cui crescita armoniosa è necessario il contributo continuo e concorde dei genitori.
 
Gesù, lo Sposo che ama e si dona come Salvatore dell'umanità, unendola a sé come suo corpo, rivela la verità originale del matrimonio, la verità del "principio" (cfr. Gen. 2, 24; Mt 19, 5) e libera l'uomo dalla durezza del cuore, rendendolo capace di realizzare pienamente questa verità (cfr. GS, Familiaris consortio, Gratissimam sane).
 
5. Riflessioni del Vescovo
6. Dialogo:
  • Quale è il disordine morale racchiuso nella fornicazione e negli stessi rapporti pre-matrimoniali?
  • Perché l'unico "luogo" che rende possibile la donazione coniugale è il matrimonio?
  • Perché costituire una famiglia esige un previo impegno matrimoniale?
7. Impegni (qualche esempio): 
  • Apprezzare e valorizzare l'impegno matrimoniale che sostiene e guida la mia famiglia.
  • Azione concreta con cui manifesto al mio coniuge o ai miei genitori la gratitudine per il loro dono di sé.
8. Salmo 132 (133)
 
"Ecco quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano insieme!".
 
9. Ave Maria: Regina Familiae, ora pro nobis
10. Preghiera per la famiglia
11. Canto finale
 
 
print
Copyrights 2012. All rights reserved Pontificium Consilium pro Familia