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Quarta Catechesi   versione testuale
 
Uguale dignità dell'uomo e della donna nella donazione di sè
 
 
 
 
1. Canto iniziale
2. Recita del Padre Nostro
3. Lettura della Bibbia: Gen. 2, 21-24
 
"Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. Allora l'uomo disse: ?Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta'. Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne".
 
4. Lettura del Magistero della Chiesa:
 
Il criterio morale dell'autenticità delle relazioni coniugali e familiari consiste nella promozione della dignità e della vocazione di ogni persona, la quale raggiunge la sua pienezza mediante il dono sincero di sé.
 
Della donna deve risaltare, anzitutto, l'uguale dignità e responsabilità rispetto all'uomo; questa uguaglianza trova la sua singolare realizzazione nella donazione dell'uno all'altra e di tutte e due ai figli, donazione propria del matrimonio e della famiglia. Ciò che la stessa ragione umana è capace di intuire e riconoscere, è rivelato in pienezza dalla Parola di Dio; in effetti, la storia della salvezza è una testimonianza continua e luminosa della dignità della donna.
 
Creando l'uomo "maschio e femmina" (Gen 1, 27), Dio dona la dignità personale in egual modo all'uomo e alla donna, arricchendoli dei diritti inalienabili e delle responsabilità proprie della persona umana.
 
La vera promozione della donna esige che venga chiaramente riconosciuto il valore della sua funzione materna e familiare rispetto alle altre funzioni pubbliche e alle altre professioni. Nessun programma di "uguaglianza di diritti" dell'uomo e della donna può considerarsi valido se esso non tiene conto della realtà più profonda dell'essere madre nella donna e dell'essere padre nell'uomo. Inoltre, non c'è dubbio che l'uguale dignità e responsabilità dell'uomo e della donna giustifichino pienamente l'accesso della donna a tutte le funzioni pubbliche.
 
Per questo è necessario scoprire il significato originale e insostituibile del lavoro della casa e dell'educazione dei figli. La società deve strutturarsi in maniera tale che le spose e le madri non siano di fatto obbligate a lavorare fuori casa.
 
La dignità della donna trova come ostacolo e opposizione persistente la mentalità che considera l'essere umano non come persona, bensì come cosa, come oggetto di compravendita, al servizio dell'interesse egoistico e del solo piacere; la prima vittima di tale mentalità è la donna. (GS, FC, Mulieris dignitatem).
 
5. Riflessione del Vescovo
6. Dialogo:
  • Qual'è il criterio primario delle relazioni in famiglia, l'importanza o la dignità della persona?
  • Perché il lavoro in casa non gode di stima e di riconoscimento sociale? Quali sono i costi sociali del lavoro della donna fuori casa?
  • La validità del consenso presuppone ed esige l'uguale dignità dell'uomo e della donna di fronte al matrimonio?
7. Impegni
8. Salmo 8
 
"O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra".
 
9. Ave Maria: Regina Familiae, ora pro nobis.
10. Preghiera per la famiglia
11. Canto finale.
 
 
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