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Da Valencia a Città del Messico   versione testuale
Il grande Incontro Mondiale delle Famiglie a Valencia, nel luglio 2006, aveva lanciato il tema della trasmissione della fede nella famiglia. In quell’occasione Benedetto XVI, nella memorabile Veglia del sabato sera come nell’ Eucaristia domenicale conclusiva, ha rivolto ai genitori un vibrante appello alla loro responsabilità di educatori alla fede dei loro figli, insistendo soprattutto sul fatto che la famiglia ha in se stessa, nell’amore dei genitori per i figli, una grande forza persuasiva per comunicare i grandi valori della fede e accompagnare i figli nell’avventura della vita.
 
 
Quasi un anno dopo il Santo Padre riprendeva il tema nel discorso di apertura del Convegno ecclesiale della diocesi di Roma (11 giugno 2007) e lo collocava all’interno del più vasto contesto dell’educare: “L’esperienza quotidiana ci dice che educare alla fede oggi non è un’impresa facile. Oggi, in realtà, ogni opera di educazione sembra diventare sempre più ardua e precaria. Si parla perciò di una grande ‘emergenza educativa’, della crescente difficoltà che s’incontra nel trasmettere alle nuove generazioni i valori–base dell’esistenza e di un retto comportamento, difficoltà che coinvolge sia la scuola sia la famiglia e si può dire ogni altro organismo che si prefigga scopi educativi”.
 
Il Santo Padre in questi due anni ha ripreso più volte il tema della famiglia e delle sue responsabilità e capacità educative, lanciando la grande sfida dell’“emergenza educativa” che forse trova il suo principale alimento proprio nella sfiducia che molti genitori hanno in se stessi e nelle proprie capacità educative: “Sia i genitori sia gli insegnanti – prosegue il Papa nella medesima occasione – sono facilmente tentati di abdicare ai propri compiti educativi e di non comprendere nemmeno più quale sia il loro ruolo, o meglio la missione ad essi affidata”.
 
Il primo problema allora è di restituire alla famiglia fiducia in se stessa e nelle proprie possibilità di lasciare un’impronta efficace nella vita dei loro figli. L’esortazione del Papa Giovanni Paolo II “Famiglia, credi in ciò che sei!” (Discorso del 20 ottobre 2001) non vale soltanto per la ricchezza antropologica e teologica che la famiglia porta in se stessa come bene supremo della persona e della società; vale anche per il potenziale educativo che la famiglia per sua natura contiene, generato e veicolato dalla relazione affettiva che ogni papà e mamma ha per i propri figli.
 
Sul “compito urgente dell’educazione” il Santo Padre è tornato nella lettera (21 gennaio 2008) rivolta alla diocesi di Roma. Anche il Papa è preoccupato di fronte alla sfiducia di genitori ed educatori di fronte al grande compito ed esorta con vigore: “Vorrei dirvi una parola molto semplice: Non temete! Tutte queste difficoltà, infatti, non sono insormontabili. Sono piuttosto, per così dire, il rovescio della medaglia di quel dono grande e prezioso che è la nostra libertà, con la responsabilità che giustamente l’accompagna”.
 
In questo percorso avviato da Papa Benedetto XVI sul tema dell’educazione, si è inserito opportunamente il VI Incontro mondiale delle famiglie, che si è tenuto a Città del Messico dal 14 al 18 gennaio 2009 sul tema “La famiglia, formatrice ai valori umani e cristiani”.
 
 
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