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Per una Nigeria unita   versione testuale
Un appello alla pace dei Vescovi nigeriani e dei rappresentanti di religione cristiana e musulmana riuniti, in difesa dei più piccoli



I Vescovi della Nigeria, e precisamente, della Provincia ecclesiastica dell’Ibadan, in una Nota, lanciano un appello di pace a tutti i cittadini di differente fede, in un invito accorato «alla moderazione e ad avviare un nuovo corso, libero dal rancore e dalla violenza», per porre fine «alla violenza e all’insensato bagno di sangue» che si sta consumando in larga parte della nazione. I presuli ringraziano le autorità per l’impegno nella protezione dei civili dai gruppi armati organizzati e dagli attacchi di una cultura di morte, confermando la richiesta più volte espressa a titolo ufficiale dalla Conferenza Episcopale locale, di riprendere la moratoria sulle condanne a morte iniziata nel 2006.
 
Al centro delle preoccupazioni dei Vescovi nigeriani, la tratta e lo sfruttamento dei minori; per i crimini contro l’infanzia, chiedono che siano introdotte pene aggravanti. Tra i temi di violazione dei diritti e della dignità dei bambini all’attenzione dei presuli, anche il problema dei matrimoni precoci, delle gravidanze adolescenziali e delle unioni omosessuali. Nella Nota, si rivolge «un appello a tutti i nigeriani a proteggere i valori tradizionali del matrimonio e della famiglia per promuovere una società coesa».«Riaffermiamo − si legge − che una famiglia è composta da un uomo, una donna e dei bambini».
 
In una intervista al quotidiano “Vanguard”, mons. Alfred Adewale Martins, Arcivescovo di Lagos, è intervenuto ancora sul tema della protezione dei valori fondamentali del matrimonio e della famiglia, anche nella prospettiva di difesa dei minori, soggetti deboli della società. Nell’occasione, mons. Martins ha auspicato che possa presto realizzarsi «una Nigeria unita, nella quale tutti abbiano un solo senso di appartenenza come parte integrante della nazione». Lo stesso auspicio esprime un comunicato conclusivo dell’incontro tra cristiani e musulmani che si è svolto nei giorni scorsi nello Stato nigeriano di Plateau, presso il Centro per il dialogo, la riconciliazione e la pace di Jos, la Capitale. Nel commentare l’incontro, il Presidente della Conferenza Episcopale della Nigeria, Arcivescovo di Jos, mons. Ignatius Ayau Kaigama, ha affermato: «I capi religiosi, affinché siano ascoltati, devono dare il buon esempio con la coerenza delle loro azioni».
 
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