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Haiti: fuga dalle responsabilità   versione testuale
Il neo-porporato Chibly Langlois, presidente della Conferenza episcopale di Haiti, racconta la drammatica situazione del Paese


“Dopo il terremoto, Haiti si ritrova in grandi difficoltà: le famiglie hanno grandi problemi economici e questo fa sì che esse non possano assumere appieno le loro responsabilità nei riguardi dei figli, e così le difficoltà sono enormi”. A raccontare i problemi delle famiglie ad Haiti è Chibly Langlois, vescovo di Les Cayes e presidente della Conferenza episcopale di Haiti, creato cardinale da Papa Francesco il 22 febbraio scorso. In una intervista a Stefano Leszczynski per la Radio Vaticana, il primo cardinale haitiano della storia spiega la complessa situazione di un Paese in cui le tensioni sociali sono forti e l’opposizione tra i partiti politici è esasperata. La Chiesa, dal canto suo, fa il possibile: “Ci siamo impegnati a pacificare i diversi partiti politici e anche le istituzioni affinché, dialogando, possano trovare una via d’uscita da questa crisi. Abbiamo cercato di concentrare l’attenzione della società civile su questo dialogo. Non abbiamo però raggiunto la firma di un accordo. I tempi di cui queste istituzioni hanno bisogno per attuare questo dialogo, perché i risultati di questo siano efficaci, sicuramente dovranno essere più lunghi”. Ciò nonostante, prosegue il porporato che recentemente ha incontrato il presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, monsignor Vincenzo Paglia, “siamo sicuri che questi accordi saranno firmati e che tutti gli attori che si sono impegnati in questo dialogo contribuiranno a risolvere la crisi attuale. Noi speriamo, con il nostro accompagnamento, di contribuire a un accordo e poi alla sua applicazione”.
 
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