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Perù, la famiglia e la gioia dell’amore
I vescovi: “L’aborto non è il male minore, è il male assoluto”


“Famiglia, vivi la gioia dell’amore”: era questo il tema della XXII Giornata per la vita, celebrata qualche giorno fa in Perù a conclusione della Settimana nazionale della famiglia.
 
“La vita umana – scrive la Commissione episcopale per la Vita e la Famiglia in un messaggio pubblicato sul proprio sito web – è un dono sacro, soprattutto nelle prime fasi del concepimento. Il Signore ci ha amati prima ancora di crearci, nel suo pensiero, e ci ha creati per amarci e per amare”.
Riprendendo le parole pronunciate da Papa Francesco nella conferenza stampa sul volo di ritorno dal viaggio apostolico in Messico, lo scorso febbraio, e cioè che “l’aborto non è un male minore, bensì un crimine, è un male assoluto”, i vescovi lanciano l’allarme riguardo alla recente decisione del Tribunale di Lima di avviare la consegna gratuita della “pillola del giorno dopo” nei Centri sanitari del Paese. Questo farmaco, spiegano i presuli peruviani, rappresenta “un attentato alla vita umana, soprattutto a quella dei più piccoli ed indifesi, che non hanno voce”.
Viene inoltre lanciato un richiamo allo Stato, affinché – dal momento che la tutela della vita è citata nell’articolo 2 della Costituzione nazionale – ricordi che “la sua funzione è quella di rispettare e promuovere i diritti umani di tutti i peruviani, senza discriminazioni di alcun genere, tanto meno di età o impossibilità di agire”.
Per evitare le interruzioni volontarie di gravidanza, poi, la Cep richiama quanto scritto da Papa Francesco nell’Esortazione apostolica post-sinodale “Amoris Laetitia” e invita la Chiesa a cercare soluzioni per simili dolorose situazioni, aiutando soprattutto le donne, “accogliendole, accompagnandole ed esigendo che lo Stato offra loro le risposte che gli competono, secondo quanto sancito dalla Costituzione”.
 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 16-SET-16
 

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