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Quali diritti per la famiglia?   versione testuale
In una conferenza a Nantes, Mons. Laffitte ha sostenuto la necessità di norme aggiornate ed efficaci che difendano l’istituto familiare


Un cammino iniziato col Concilio Vaticano II che a ottobre sfocerà nel Sinodo sulla Famiglia. Si tratta di quello riguardante i diritti della cellula fondamentale della società, analizzato e commentato dal Segretario del Pontificio Consiglio per la Famiglia, Monsignor Jean Laffitte, nella sua conferenza intitolata “La famiglia ha dei diritti?”.
 
Il convegno, organizzato dalla diocesi del posto, si è svolto a Nantes lo scorso 6 marzo, presso la chiesa di Notre-Dame de Bon Port, ed è stato caratterizzato, oltre che dall’intervento di Sua Eccellenza Laffitte, da un vivace dibattito tra il relatore e il pubblico presente. Secondo il Segretario del PCF, «nel contesto attuale dove è rimessa in discussione l’istituzione familiare è sempre più un’urgenza approfondire la questione dei diritti della famiglia. Una vera e propria necessità già sostenuta durante il primo Sinodo sulla Famiglia nel 1981 e ribadita nell’esortazione post-sinodale, la Familiaris Consortio». Nel corso della sua relazione Monsignor Laffitte ha quindi promosso la ripresa e l’approfondimento della Carta dei diritti della Famiglia, pubblicata nel 1983. Il suo intervento si è esplicitamente voluto inserire nel solco tracciato da Papa Francesco il 25 ottobre 2013: in quell’occasione infatti, nell’udienza concessa al Pontificio Consiglio per la Famiglia, il Santo Padre disse che «la famiglia non è la somma delle persone che la costituiscono, ma una comunità di persone. E una comunità è più che la somma dei suoi componenti. (…) La comunità-famiglia chiede di essere riconosciuta come tale, ancora di più oggi, mentre prevale la protezione dei diritti individuali. E noi dobbiamo difendere il diritto di questa comunità: la famiglia».
 
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