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Un valore insostituibile   versione testuale
Famiglia, Sinodo e vita al centro dell’Assemblea plenaria della Conferenza episcopale polacca


Il “valore del sacramento del matrimonio e quello della famiglia per la vita cristiana e la crescita della Chiesa” è “insostituibile”. Lo scrivono i vescovi della Conferenza episcopale polacca nel comunicato finale della plenaria che si è svolta a Varsavia l’11 e il 12 marzo scorsi.
 
Dal documento che raccoglie gli esiti della riunione traspare il dibattito sui temi inerenti la famiglia, il matrimonio, la comunione ai divorziati, l’educazione. “Dal magistero e dalla tradizione della Chiesa si evince che le persone conviventi nelle unioni non sacramentali si privano della possibilità di accostarsi alla santa Comunione” ma che “a coloro che vivono in tali unioni vanno assicurate le cure pastorali affinché – si legge – possano conservare la fede e continuare a far parte della comunità ecclesiale”. Le cure pastorali delle persone non sposate con rito sacramentale devono inoltre comprendere anche “i bambini che hanno il diritto alla piena partecipazione alla vita e alla missione della Chiesa”.
Sul tema delle unioni di fatto sono intervenuti Stanislaw Grygiel, già alla guida del Pontificio Istituto di studi su matrimonio e famiglia, e Dariusz Kowalczyk, docente dell'Università Gregoriana e decano della facoltà di Teologia. Questi, riflettendo sugli aspetti teologici di un’eventuale ammissione al sacramento della Comunione per le persone divorziate, ha rilevato il ‘caos’ che una simile decisione comporterebbe nell’insegnamento sull’indissolubilità del vincolo matrimoniale, “senza per questo aiutare le persone che si trovano in quella situazione e senza alcuna ricaduta positiva per la pastorale”.
 
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