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L'importanza dei laici in Africa   versione testuale
Visita ad limina dei vescovi namibiani e del Lesotho: ricevuti dal PCF raccontano problemi e punti di forza dei loro paesi


E’ stato Monsignor Jean Laffitte, Segretario del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ad accogliere martedì 21 aprile, nella sede del dicastero, i vescovi della Namibia e del Lesotho, a Roma per la loro visita ad limina.
 
«Per noi – ha detto Monsignor Liborius Nashenda, Arcivescovo di Windhoek e Presidente della Conferenza episcopale della Namibia – una delle sfide più importanti è la formazione permanente del clero, ma anche dei diaconi, dei religiosi e dei laici. La presenza dei laici sta crescendo e cresce la consapevolezza che la Chiesa appartiene anche a loro: una volta – ha proseguito Sua Eccellenza – si sentivano esclusi, ma adesso stiamo cercando di far loro comprendere che facciamo tutti parte della Chiesa come una squadra e che solo lavorando insieme possiamo dirci una Chiesa locale, portando avanti l’opera di Cristo, che è stata affidata alla Chiesa».
I vescovi del Lesotho invece, pastori di una Chiesa giovane sviluppatasi in poco tempo, segnalano un grande attivismo dei laici al’interno della comunità ecclesiale del paese. La loro presenza è cresciuta parecchio dopo gli anni del Concilio Vaticano II, contemporaneamente alla nascita di piccole comunità cristiane.
Guardando al XIV Sinodo ordinario sulla famiglia, in programma per ottobre, i vescovi namibiani hanno infine detto di rivolgere una speciale attenzione alla pastorale familiare, e in particolare alla preparazione delle coppie al matrimonio. Anche in Namibia infatti, come in altri Paesi africani influenzati dagli stili di vita occidentale, sono in diminuzione i matrimoni cristiani mentre aumentano le convivenze. Si avverte quindi l’esigenza di investire maggiori sforzi per formare i giovani sul senso autentico di questo sacramento e sui valori della famiglia.
 
 
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