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L'ospitalità di una famiglia americana   versione testuale
Una splendida storia di amicizia e integrazione durante Philadelphia 2015. È quella che ci racconta una partecipante al Meeting, proveniente dal Perù


«Una delle più belle esperienze che abbia mai avuto nella mia vita è stata quella di circa un mese fa, nel corso del mio viaggio a Philadelphia, negli Stati Uniti – a 3mila 595 miglia di distanza da Lima, in Perù – per partecipare all’“Incontro Mondiale delle Famiglie”. Anche se sono partita con entusiasmo dal mio luogo di origine, la paura era inizialmente sempre presente. Tuttavia, da quando sono arrivata nella casa della famiglia che mi ha ospitato, sono riuscita a sentirmi al sicuro e integrata con i suoi componenti, nonostante le differenze sociali e culturali, consentendo una prossimità personale che ha permesso lo stabilirsi di una buona amicizia».
 
Comincia così il racconto della sua avventura, vissuta poco più di un mese fa a Philadelphia, Celia Ysabel Palacios, membro peruviano del consiglio della Rete Universitaria Latinoamericana delle Famiglie (REDIFAM), in un articolo che testimonia soprattutto la bellezza di una famiglia americana (i Dougherty Wiliams: cattolico lui, anglicana lei, con cinque figli) aperta all’ospitalità dei pellegrini e dei fratelli in Cristo, anche di quelli più lontani.
 
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