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Ripartire dalle famiglie   versione testuale
1) Intervista a Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari


A margine del primo convegno-seminario del ciclo “Dialoghi per la Famiglia” promossi dal Pontificio Consiglio per la Famiglia, che si è tenuto mercoledì 17 aprile, sul tema “Famiglia, prima impresa”, in collaborazione con l’Unione dei giuristi cattolici italiani, con una grande partecipazione di pubblico, Emanuela Bambara ha intervistato i relatori in esclusiva per il nostro Dicastero.
Francesco Belletti, Presidente del Forum delle associazioni familiari
Domanda: Bisogna ripartire dalle famiglie. Cosa vuol dire, in concreto?
Risposta: Innanzitutto, un richiamo alle famiglie alla responsabilità e la voglia di partecipare, di essere in uno spazio pubblico, tornare nelle piazze, non restare in chiusi in casa, ma mettersi insieme tra famiglie, perché nella condivisione tra esperienze, anche la vita quotidiana è più facile da gestire ed è più semplice sopportare la fatica di ogni giorno. Ovviamente, bisogna chiedere aiuto alla politica, all’economia, al mondo dei media, che sono troppo distanti e preferiscono fare i conti con individui isolati, e invece la famiglia è un bene prezioso per la società, serve alla società tutta.
Domanda: Le famiglie sono una priorità. Ma quali sono le priorità della famiglia, quali gli interventi politici ed economici più urgenti?
Risposta: Credo che siano quattro priorità, oggi, nelle urgenze: il tema del fisco, del lavoro, la sfida educativa e le funzioni di cura. In tema di fisco, abbiamo bisogno di un Paese che non porti via con le tasse le risorse economiche delle famiglie con figli. Negli altri Paesi, il figlio è riconosciuto come un bene della società. In Italia, le famiglie con più figli pagano più tasse. Questo è inaccettabile. La famiglia è maltrattata e sfruttata. La seconda priorità è il lavoro; bisogna che per i giovani ci siano occasioni di lavoro e servono interventi anche nei tempi del lavoro, affinché il tempo di cura e dei figli siano rispettati. Oggi, troppe donne con il secondo figlio perdono il posto di lavoro e le persone sono costrette a ritagliare tempi di vita nei tempi che il lavoro si mangia. La battaglia è anche custodire il tempo della domenica, il tempo della festa, che è un bene di tutta la società. Il terzo tema è delle famiglie con problemi di cura. Il nostro welfare sta diventando sempre più debole, i servizi hanno sempre meno risorse, e le famiglie sono l’unico soggetto che alla fine mantiene la cura, assiste i disabili a casa, si fa vicino ai genitori anziani, sta dietro ai figli per le scelte che devono prendere. Deve essere accompagnata, ci vuole sostegno, magari mettendosi insieme tra famiglie con i servizi. Poi, c’è l’emergenza educativa, su cui la Chiesa è impegnata da decenni. Le nuove generazioni sono spesso senza maestri. La responsabilità educativa è dei genitori, delle famiglie, ma anche della società. Quindi, alleanza dei genitori con gli insegnanti, le società sportive, e così via. Su questi temi le famiglie litigano tutti i giorni, su questi temi la società deve aiutare le famiglie.

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